15 ottobre 2012

JELLY ARCHITECTURE :: BOMPAS & PARR



Amo l’architettura, sto studiando per farsì che diventi il mio mestiere, ma ancor più amo le gelatine. Ebbene sì, sono una mangiona golosa. Direte voi, ma che c’entra l’architettura con le gelatine?
Grazie a due ragazzi che si sono messi in testa di realizzare architetture di gelatina,  le due cose sono dolcemente legate.
Sam Bompas ed Herry Parr, 28 anni, professione “Jellymongers”. Venditori di gelatine, così si definiscono.
Ma loro sono molto più che venditori di gelatine, sono artisti, architetti e imprenditori. Sam è la mente creativa, Herry, architetto, è colui che trasforma le idee di Sam in realtà, trovando il modo pratico per realizzarle.
La loro Food Art è esplosa a livello mondiale durante il London Festival of Architecture nel 2008. In quella occasione, questa giovane coppia di sconosciuti creativi ha organizzato il Jelly Banquet. Una gara per premiare “l’Ultimate Jelly Architetc”, ovvero la migliore architettura di gelatina, alla quale hanno partecipato nomi del calibro di Norman Foster (con il Millenium Bridge) e Richard Rogers (con l’Aeroporto di Barajas), vinta poi da Anna Liu con la versione gelatinosa del suo padiglione mobile Fresh Flowers.

FRESH FLOWRS PROJECT
FRESH FLOWERS JELLY

Ma in che modo Bompass & Parr riescono a realizzare le loro archi-gelatine? Certo è che in commercio non esistono stampi così sofisticati da poter riprodurre architetture complesse come la Cattedrale di Saint Paul. Per questo, gli stampi, li producono loro. Herry Parr li disegna al computer e poi i progetti vengono inviati a un 3D printer che li restituisce con un modello pieno. Successivamente, scelgono se produrre nel loro laboratorio lo stampo in plastica oppure se farlo riprodurre a degli artigiani in rame stagnato. Nel loro studio hanno collezionato circa un milione di stampi. Quelli in rame vengono venduti ai clienti più esigenti a partire da 800 sterline, circa 930 euro. 
Non so proprio come facciano a digerire delle gelatine prodotte in degli stampi che costano quanto uno stipendio medio… Per pagarli a così caro prezzo gli acquirenti non dovranno certo essere operai della Fiat, o casalinghe disperate. Beati loro!
Cosa darei per dare un morso alla cupola di San Pietro, o al Duomo di Milano…



ST PAUL'S CATHEDRAL

Per il momento vi lascio con la ricetta della mia gelatina preferita (ovviamente vegan) e con un sito dove poter acquistare gli stampi per realizzarle a casa vostra. Non saranno belle come la cattedrale di Saint Paul, ma di certo saranno più economiche!

GELATINA DI FRAGOLE
  • 500ml di succo di mela limpido senza zucchero aggiunto
  • 2 cucchiaini da the di agar-agar* in polvere
  • un cestino di fragole
  • 2 limoni biologici
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna grezzo
*è un'alga ricca di sali minerali. Venduta in fiocchi o in polvere, viene usata per preparare gelatine, budini e per addensare, in alternativa agli addensanti di origine animale.

Si fa bollire 5 minuti il succo di mela con l’agar-agar e nel frattempo si cuociono per pochi minuti le fragole con lo zucchero e la buccia di un limone a filini. Si versa il tutto negli stampini e quando si è raffreddato si mette in frigorifero. Il giorno dopo si toglie un’ora prima di consumarlo.


Qui trovate il link al sito dal quale ho preso la ricetta.
Qui trovate il link per acquistare gli stampi.





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