Amo l’architettura, sto studiando per farsì che diventi il
mio mestiere, ma ancor più amo le gelatine. Ebbene sì, sono una mangiona
golosa. Direte voi, ma che c’entra l’architettura con le gelatine?
Grazie a due ragazzi che si sono messi in testa di realizzare
architetture di gelatina, le due cose
sono dolcemente legate.
Sam Bompas ed Herry Parr, 28 anni, professione “Jellymongers”. Venditori di
gelatine, così si definiscono.
Ma loro sono molto più che venditori di gelatine, sono artisti, architetti e
imprenditori. Sam è la mente creativa, Herry, architetto, è colui che trasforma
le idee di Sam in realtà, trovando il modo pratico per realizzarle.
La loro Food Art è esplosa a livello mondiale durante il
London Festival of Architecture nel 2008. In quella occasione, questa giovane
coppia di sconosciuti creativi ha organizzato il Jelly Banquet. Una gara per
premiare “l’Ultimate Jelly Architetc”, ovvero la migliore architettura di
gelatina, alla quale hanno partecipato nomi del calibro di Norman Foster (con
il Millenium Bridge) e Richard Rogers (con l’Aeroporto di Barajas), vinta poi
da Anna Liu con la versione gelatinosa del suo padiglione mobile Fresh
Flowers.
FRESH FLOWRS PROJECT |
FRESH FLOWERS JELLY |
Ma in che modo Bompass & Parr riescono a realizzare le
loro archi-gelatine? Certo è che in commercio non esistono stampi così
sofisticati da poter riprodurre architetture complesse come la Cattedrale di
Saint Paul. Per questo, gli stampi, li producono loro. Herry Parr li
disegna al computer e poi i progetti vengono inviati a un 3D printer che li
restituisce con un modello pieno. Successivamente, scelgono se produrre nel
loro laboratorio lo stampo in plastica oppure se farlo riprodurre a degli
artigiani in rame stagnato. Nel loro
studio hanno collezionato circa un milione di stampi. Quelli in rame vengono venduti
ai clienti più esigenti a partire da 800 sterline, circa 930 euro.
Non so
proprio come facciano a digerire delle gelatine prodotte in degli stampi che
costano quanto uno stipendio medio… Per pagarli a così caro
prezzo gli acquirenti non dovranno certo essere operai della Fiat, o
casalinghe disperate. Beati loro!
Cosa darei per dare un morso alla cupola di San Pietro, o al Duomo di Milano…
ST PAUL'S CATHEDRAL |
Per il momento vi lascio con la ricetta della mia gelatina preferita (ovviamente vegan) e con un
sito dove poter acquistare gli stampi per realizzarle a casa vostra. Non
saranno belle come la cattedrale di Saint Paul, ma di certo saranno più
economiche!
GELATINA DI FRAGOLE
- 500ml di succo di mela limpido senza zucchero aggiunto
- 2 cucchiaini da the di agar-agar* in polvere
- un cestino di fragole
- 2 limoni biologici
- 2 cucchiaini di zucchero di canna grezzo
Si fa bollire 5 minuti il succo di mela con l’agar-agar e nel frattempo si cuociono per pochi minuti le fragole con lo zucchero e la buccia di un limone a filini. Si versa il tutto negli stampini e quando si è raffreddato si mette in frigorifero. Il giorno dopo si toglie un’ora prima di consumarlo.
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